domenica 5 aprile 2015

L'importante è arrivare preparati

Febbraio 2015: brillantemente sopravvissuta alla polmonite e allo shock del furto dell'auto dal cortile di casa, la sottoscritta si iscrive a un molto allettante workshop: "Dipingere con Photoshop", Bologna, 7-8 marzo, docente il grande Paolo Domeniconi. Nonostante i soliti dubbi sull'opportunità o meno di partecipare a questi corsi (e se sono la più vecchia? e se tutti sono già bravissimi e io l'unica somara?) la voglia di imparare qualcosa la spunta sull'idea di annullare l'iscrizione, e così mi ritrovo, a pochi giorni dalla partenza a considerare penosamente la mia attrezzatura di lavoro.
E fu così (questa parte leggetela alla Paolo Villaggio) che Liza preparò il suo bagaglio con, nell'ordine: computer portatile prestato da un amico del fidanzato, con il misterioso sistema operativo Windows 8 e versione demo dell'ultimo, sconosciuto, Photoshop; tavoletta Wacom modello assiro-babilonese, adatta alla scrittura cuneiforme e poco altro; chiavetta usb su cui credeva di aver copiato gli ultimi lavori, e rivelatasi poi vuota; e infine, quaderno per appunti formato album fotografico matrimoniale, una vera comodità quando lo spazio del tavolo è scarso e occupato da pc e tavoletta.



Mi piacerebbe raccontarvi che nonostante le premesse sono diventata un mago dell'illustrazione digitale, invece il seguito è la logica conseguenza dell'inizio: tavoletta non funzionante, computer dai meccanismi esplorativi a me incomprensibili, 95% degli altri partecipanti giovani e sgamati. Aggiungete che questa



è stata la mia sistemazione per la notte - praticamente una cella monacale - e la mia cena un trancio di pizza in piedi DA SOLA (e io odio mangiare da sola fuori casa), ecco, questo lascerebbe pensare che MAI PIU'!
E invece dove la tecnologia, le situazioni, l'impreparazione remano contro di te, il cuore delle persone ti soccorre. Alessandra, organizzatrice del corso, mi ha ceduto la sua postazione per tutto il primo giorno; Paolo, che non ha perso la sua pazienza nemmeno sotto le mie domande continue e inopportune, mi ha prestato la sua tavoletta il giorno successivo; con Betta, Rita e Giovanna ho condiviso alcune pare sull'età e sulla voglia di mettersi in gioco; con Francesca l'attesa del treno e la fila per un... trancio di pizza, una cena un po' ripetitiva ma stavolta in compagnia, nella sala d'aspetto della stazione.
E allora, sebbene il mio miglior disegno di quei due giorni sia stato questo



sono tornata contenta. Molto.

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