mercoledì 15 maggio 2013

Storia di una pin-up tra gli Alpini

Se qualcuno nello scorso weekend a Piacenza avesse visto in giro questa bella ragazza, priva delle gambe dal ginocchio in giù, sappia che in principio era tutta intera. Concepita come una pin-up dal gusto un po' anni '50, su richiesta di un'associazione a me cara, che intendeva usarla per scattare foto ricordo (con bacio) durante l'adunata nazionale degli Alpini, è stata realizzata nel giro di pochissimo tempo, con acrilici e matite colorate (qui la si vede appoggiata alla mia libreria). Purtroppo la sfortuna si è accanita su di lei: subito dopo averla collocata e legata al gazebo dell'associazione, ha ricevuto le avances un po' volgari di un venditore di pane pugliese, vicino di banco, che, ammettiamolo, ha reso insopportabile la permanenza di tutti in quel luogo. Verso sera il diluvio universale ce l'ha fatta staccare e mettere al riparo sotto la tenda: sembrava un temporale, ma dato che si protraeva per ore, a un certo punto si doveva pur andare a casa. Allora la pin-up, coperta di brandelli di sacchetti di nylon come nemmeno la Laura Palmer di Lynchiana memoria, ci ha fatto da ombrello, coprendoci le teste mentre correvamo verso l'auto. Il giorno dopo sembrava si mettesse meglio: un sole splendido, ed eccola là appoggiata al gazebo, ma non legata, perchè chissà dove sono i lacci che abbiamo usato ieri? ma sì, sta su...e invece, una brezza leggera la spinge inesorabilmente verso l'asfalto e ...sbam. Tagliate di netto le gambe. Dopo un primo momento di disperazione, la scoperta: è diventata portatile! e così, con le ragazze dell'associazione e la Polaroid di Sara, la signora in rosso e bianco ha girato per la città, ospitata in tavolate e abbracciata dalle penne nere...



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